Parla lo scrittore/esorcista:
E’ in circolazione un libretto, dal titolo “Interviste col maligno”. Ho pensato che potrei scrivere anch’io un libretto sul delicato argomento, in quanto da cinquant’anni in qua (1934 – 1984) ho esercitato il compito di esorcista ed anzi ho avuto non poche volte l’occasione di vedere il demonio, in forma umana, di lottare direttamente con lui, anzi di essere stato preso più volte per il collo e maltrattato. Ho potuto studiarlo, come si vedrò in questo scritto, nelle varie manifestazioni. Inoltre sono stato e sono Direttore Spirituale di anime mistiche, le quali sogliono essere bersaglio diretto e terribile del demonio in persona e come Direttore di tali anime ho potuto constatare fatti, che sembrerebbero inimmaginabili, eppure io sono stato testimonio per decine e decine di volte. Per svolgere il tema ho dovuto impostare l’intervista in forma ideale, né potrebbe farsi diversamente; però quanto si verrà esponendo corrisponde ai detti ed ai fatti, di cui io sono stato testimonio oculare, auricolare e parte direttamente interessata.
INTERVISTA A MELID, DEMONE INPURO
-Melid, intratteniamoci in conversazione, per fare un’intervista.
So per studio e per esperienza che tu operi sempre per il male, poiché sei confermato nel male e non puoi volere altro che il male. Ma so anche che pur volendo sempre il male, indirettamente, contro tua voglia, per disposizione divina puoi cooperare al bene, così avviene che tante volte tenti al male e chi vince le tue tentazioni si arricchisce di meriti eterni.
Quest’intervista potrà operare molto bene, ed io prego Dio che ti costringa a rispondere ai quesiti che ti presento.
-Ebbene, Pretaccio, cosa chiedi? Non dimenticare che tu parli con Melid! E dimmi: come sai che io mi chiamo Melid?
-Me lo dicesti tu stesso al nostro primo incontro tanti anni or sono. Anzi allora eravate in due, tu ed il tuo aiutante Ofar. Allora ti chiesi: Come mai siete in due? Voi di solito andate in giro per il mondo o in uno o in tre o in sette e tu mi rispondesti indispettito: Cosa sai tu di questi numeri? – Prima di andare avanti con l’intervista, ti rivolgo una domanda in apparenza inutile, anzi piuttosto sciocca: Tu, Melid, in qualità di demonio, esisti o no?
-Ignorante! E come potrei non esistere?
-Bugiardo! Quando ti conviene, dici che esisti; in caso contrario fai dire sfacciatamente che non esisti. Quando in quella seduta spiritica i curiosi chiamano l’anima di un defunto e dicesti: Il demonio non esiste. Sono i Preti che v’insegnano queste corbellerie.
-Dimmi Melid, prima di essere demonio chi eri?
-Ero un alto ufficiale della Corte Angelica, un Cherubino, ed ora sono un ufficiale di Satana.
-Ma come ti sei deciso a lasciare il Paradiso ed a piombare nell’Inferno? Non sapevi che c’era preparato l’inferno, perché ti sei azzardato a ribellarti a Dio?
-Lui, l’Altissimo, disse a me ed ai miei compagni che ci avrebbe messi alla prova, non ci disse che ci avrebbe punito con l’inferno, nel fuoco eterno; ed è fuoco, fuoco!
-E quale fu la prova, alla quale foste messi tutti gli Angeli?
-Accettare che il figlio dell’Altissimo avrebbe presa la natura umana e noi, di natura angelica, che è di gran lunga più nobile di quella umana, avremmo dovuto umiliarci davanti a Lui ed adorarlo.
Lucifero, che splendeva come il sole nel firmamento, si ribellò – Se si farà uomo, disse, non lo servirò, sarò a lui superiore! – Apparve durante la prova la figura di un uomo.
-La figura di quest’uomo era coronata di spine, o era in croce?
-No; era la figura d’un semplice uomo. Grandi schiere di Angeli eravamo del parere di Lucifero. S’ingaggiò una lotta terribile tra Michele e Lucifero e tra fuoco e zolfo d’un colpo precipitammo nel pozzo infernale.
-Bel guadagno facesti quel giorno, infelice angelo ribelle! Ora sei pentito del male fatto?
-Pentito? Giammai! … Lui, l’Altissimo, non doveva umiliarsi così! Io odio e odierò per sempre il Cristo, perché per Lui mi trovo nell’inferno. Come è ingiusto questo Dio! Un solo peccato io ho fatto e sono condannato nel fuoco eterno; mentre voi contanti peccati ed assai gravi avete quella Donna (…la Madonna…) L’avessimo avuto anche noi!…
-Nell’inferno come siete organizzati?
-Il Cristo vi diede qualche idea, quando gli fu rinfacciato che scacciava i demoni per l’appoggio di Belzebub, dicendo: Come può Satana andare contro Satana. Un regno diviso in se stesso va in rovina, mentre il regno di Satana perdura. Nell’inferno c’è il vero regno di Satana; Lucifero ne è il capo, il despota. Quelli che eravamo ufficiali di Corte Angelica, ora siamo ufficiali delle schiere infernali. Ero un cherubino ed oggi sono un alto ufficiale del regno di Satana, con il compito più lucroso ed interessante, che è quello di spingere all’impurità.
-Voi demoni non avete bisogno di dormire, di procurarvi il pane quotidiano e non potete sentire il peso della stanchezza. Come svolgete la vostra attività?
-Odiando Dio e rodendoci di rabbia e di gelosia contro le creature umane. Sfogando l’odio verso Dio, dovremmo sentire del piacere; invece tutto aumenta la nostra sofferenza.
-Chiede un’altra delucidazione. I demoni state sempre nel pozzo della fornace ardente o potete anche uscirne?
-Per permissione dell’Altissimo, Lucifero può mandare demoni in giro per il mondo. Tu da Prete, sai che non si possono scrutare i disegni divini. I demoni che vagano per il mondo, continuano a soffrire, perché sono sempre sotto la mano punitrice di Dio. Però andando in giro per il mondo, possono avere dei sollievi.
-Comprendo in qualche modo questa situazione, perché Gesù disse: Quando un demonio esce da un uomo, va in giro in cerca di riposo. E poi tu stesso, Melid, me lo facesti comprendere, quando durante un esorcismo mi chiedesti: Dimmi dove devo andare e me ne vado! – Và in alto mare nel corpo di qualche pesce. – Tu mi rispondesti: Io cerco uomini – E tu soggiunsi: E perché non vuoi andare nel corpo del pesce? – Mi rispondesti: e perché non vai tu a riposare nel corpo delle bestie? Dunque, voi demoni che andate vagando per il mondo, pur soffrendo senza interruzione per il vostro stato di dannazione, potete avere degli alti e bassi di sofferenza. Voi demoni, quando andate in giro per il mondo, se Dio lo permette potete impossessarvi di un corpo umano; ne sono prova gli ossessi; nel Vangelo si parla spesso di questi infelici ossessi. Quando non potete impossessarvi degli uomini, v’impossessate delle bestie, come faceste a Gerasa, al tempo di Gesù, entrando nel corpo di quei maiali che pascolavano. Potete anche impossessarvi di certi luoghi, come potrebbe avvenire nelle stanze ove si fanno le sedute spiritiche, ed ivi potete produrre fenomeni strani e terrificanti, per cui si rende necessaria l’opera sacerdotale con particolari benedizioni.
-Hai altro da chiedere?
-Ancora sono all’inizio. Ti presento una mia constatazione, frutto di esperienza, che riguarda l’ossessione di uomini e di donne. Dato che nel corpo umano godi di un certo riposo, quando ti è permessa l’ossessione, tu fai il possibile per rimanere nel corpo umano e ricorri alle tue numerose astuzie; prima di tutto fai il possibile per non farti riconoscere come demonio, per non essere cacciato. Scegli corpi umani che abbiano qualche malessere, così la gente invece di badare all’ossessione bada alla malattia; nel corpo di certi ossessi ci può essere quindi la malattia e l’ossessione; per non farti cacciare, sovente dici: - Sono uno spirito buono e son venuto per aiutare tutta la famiglia Tu temi gli esorcismi e, quando sei scoperto, trai in inganno il Sacerdote esorcista sforzandoti di far comprendere l’inutilità degli scongiuri religiosi, cosicché il Sacerdote, non vedendo alcun frutto, lascia gli esorcismi. Anche con me talvolta hai usato questa tattica ed ho cercato di non cadere nella tua rete. Ricordi Melid, quell’uomo che da più di vent’anni tenevi nell’ossessione? Ebbene, ogni giorno facevo l’esorcismo; tu resistevi; cominciai a farlo due volte al giorno ed allora, irato, dicesti: Basta! Non ne posso più! Preferisco ritornare nel pozzo infernale. Tra le insidie degli ossessi c’è anche questa: quando vieni scoperto sovente dici: - Sono l’anima della tale persona uccisa. Ricordi, Melid, quando in un esorcismo domandai: - Chi sei? – Mi rispondesti: Sono il maresciallo Bluetti di Palermo, ucciso sedici anni fa. Man mano che incalzavano le preghiere, ti rivelasti: Si, sono il demonio! … E perché vuoi cacciarmi? Che male faccio a questa creatura? Melid, vorrei sapere perché voi demoni preferite ritornare nell’inferno, anziché subire gli esorcismi?
-Quando siamo nell’inferno la sofferenza è grande; durante l’esorcismo la sofferenza è grandissima. Nell’inferno siamo, per così dire, lontani da Dio; durante l’esorcismo siamo vicini alla Divinità ed aumenta la sofferenza, come quando c’è una fornace ardente; più ci si avvicina e più aumenta il calore.
-Chi l’avrebbe mai detto che tra te, Melid, e me avrebbero dovuto attuarsi tanti rapporti, non di buona amicizia, ma di vicendevole lotte? E che lotte! Più volte mi chiedo, scherzando: Ma Melid come mai sente tanta attrattiva verso di me? Mi segue di notte e di giorno per tormentarmi nello spirito e nel corpo. Tu, o demonio sei tanto industrioso nel disturbarmi, però essendo angelo delle tenebre, preferisci molestarmi o apparirmi nelle ore notturne.
-Pretaccio, ci vuole poco a comprendere il motivo della mia condotta nei tuoi riguardi. Io lavoro per strappare anime a Dio e tu lavori per rubarmi anime. Spendi la tua vita a scrivere e diffondere libretti religiosi popolati ed i lettori credono ciò che tu scrivi.
-Ma se tu sei potente, allorché scrivo contro di te libri e ne ho scritti quattro direttamente contro di te, perché non mi paralizzi la mano?
-Non posso. Quel tale (Dio) non lo permette.
(il continuo su http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/intervista%20a%20melid%20demonio%20dell'impurita.htm)