giovedì 1 dicembre 2011

L'IMPORTANZA DEL ROSARIO



Questo brano è tratto dal "Il Salterio di Gesù e Maria" del beato Alano della Rupe:
Un Certosino, molto devoto alla gloriosissima Madre di Dio, era anche amabile, per il fatto che ogni giorno nei tempi appropriati recitava devotamente il Salterio della sempre Gloriosissima Vergine Maria con alcune meditazioni alla medesima. Perciò una volta, mentre dopo l’Ora di Compieta, avendo completato con le sue assai devote meditazioni col Salterio, subito i suoi occhi erano pesanti per il sonno, ed egli rapito in spirito per parecchio tempo, fu condotto ad un palazzo regale e solenne, dove vide una grandissima folla, agghindata con vari ornamenti. Tra le altre cose vide il Re incoronato con tutti i decori, al quale stavano vicini infiniti servi. Era presente anche la stessa bellissima Regina alla sua destra, che arrestava la destra di Dio, piena di giavellotti infuocati e infiammati, il quale alla maniera del lanciatore di giavellotti aveva innalzato la mano dall’alto verso la terra. A lui la Regina dice: Non farlo, o Figlio mio amatissimo, non farlo, ma perdona i miseri peccatori, perché facciano penitenza. Allora il Re rispose alla Regina. Forse che non sono chiamato giusto in tutte le mie vie? Perché dunque non farei giustizia? Forse che non vedi quello che fa il mondo? Forse che l’iniquità non ha supremazia in ogni situazione? Dunque, tu non impedire l’opera della giustizia. A lui la Regina: Confesso la verità, o mio amatissimo Figlio, ma forse la Misericordia non è stata innalzata al di sopra di tutti i Cieli? E perciò non potrai negare la Misericordia. Forse che non è scritto: Quando sarai adirato, ti ricorderai della Misericordia? Rispose il Re: Dici il vero, perché voglio la Misericordia e non la rigorosa Giustizia, ma nessuno chiede Misericordia, dunque rettamente si fa Giustizia. Rispose la Regina: Benché gli uomini non domandino Misericordia, chiedono tuttavia che gli sia data. E sai che la carne umana è stata propagata dalla materia corrotta, perciò tende sempre verso la corruzione, più che verso la perfezione. E poiché non potrà risorgere, se non mediante l’aiuto delle Grazie. Perciò io, che sono detta Madre della Misericordia e delle Grazie, in nessun modo potrò negarla, perché ne sono Piena, la quale pienezza prima della tua concezione l’Angelo mi annunciò, dicendo: Ave, o Piena di Grazia, il Signore è con Te. Effonderò dunque la medesima pienezza della Grazia nei miseri che ne hanno bisogno. Ti chiedo di voler accogliere questa mia sola richiesta. Rispose il Re alla madre: Chiedi e il figlio non ti nega nulla. Allora la Madre Regina dice: Benché, o Figlio mio, tutto il mondo dalla testa fino ai piedi languisca e non ci sia sanità dal più grande sino al più piccolo, e benché la tua Santa Chiesa Cattolica corra molto rischio, e si regga su membra contaminate, tuttavia io, Madre delle Grazie, spargerò una sola piccola Grazia nel mondo come un dolce medicamento, perché chiunque lo prenda, e lo usi nel modo dovuto, e sia risanato del tutto. E aggiunse la Regina dicendo: Ecco è quest’uomo, che con uno speciale servizio mi suole venerare in tre cinquantine di Ave Maria e di quindici Pater Noster, nel Salterio, e in esse suole devotamente meditare la mia Concezione, la tua Incarnazione, la tua Natività, l’Umanità, la Vita, e la tua Passione, e la mia Compassione fino alla tua Morte; soprattutto sulla gioia della tua Resurrezione. Ora dunque chiedo, che chiunque reciterà il mio Salterio devotamente, in ginocchio, con queste meditazioni, sia salvo e non muoia di nessuna cattiva morte, né sia oppresso da qualche altro pericolo, e allontana per favore la tua indignazione da lui. Allora il Re, deposti i giavellotti infuocati e infiammati, abbracciò la Regina, dicendo: O Madre amatissima, non è possibile negarti l’opera di salvezza, perché tutte queste cose che racconti, sono stati i principi della salvezza. Chiunque dunque compierà devotamente e senza peccato mortale quelle cose, così come chiedi, avrà da me Misericordia, Grazia e Vita Eterna. E potrai concedere anche tu ai tuoi servi, nel servizio del tuo Salterio, e a quelli che ti servono nelle meditazioni del medesimo, ogni Grazia con benigno favore, qualunque essa sia che tu chiederai. Dette queste parole la Regina abbracciò il Re molto affettuosamente, e inchinandosi umilmente, si sedeva di nuovo accanto al Re su un trono dorato, vicino a molti Cori di Santi. E subito lo Spirito di quest’uomo ritornò presso il corpo. E quel buon uomo, come se si fosse addormentato in un sonno pesante, si svegliava e meditava nella mente questa visione. Ed ecco in un’ora del mattino, quando già di nuovo aveva terminato con le consuete meditazioni, la prima cinquantina del Salterio della Gloriosa Vergine Maria, gli apparve la Beata Vergine Maria visibilmente nella massima luminosità. Avendola vista, quel frate si turbò molto. A lui la Beata Vergine Maria disse: Amico, non temere, sono (disse) quella Regina che questa notte hai visto in spirito. Ecco hai visto allora il potente Re tenere i giavellotti infuocati ed infiammati, hai visto anche me trattenere la sua mano pronta a scagliarli in terra. Tu dunque ascolta diligentemente, e compi le cose che ti ordinerò, e salverai con te molti, che altrimenti sarebbero in gran pericolo. Attraverso quei giavellotti infuocati e fiammanti che hai visto nella mano del Re, sono state disposte varie piaghe molto orribili, con le quali mio Figlio molto giustamente, a causa dell’enormità dei peccati, ha stabilito di colpire il mondo. Ma io, che sono chiamata la Madre delle Grazie e della Misericordia, ho trattenuto la sua mano affinché non facesse questo nel furore della sua indignazione, ed ho ottenuto Misericordia. Tu dunque in quel modo in cui suoli venerarmi nel mio Salterio, non rimandare più a lungo presso di te, ma insegnalo in pubblico con gli scritti e a parole. “Sappi, dunque, che benché vi sia una quantità di indulgenze date al mio Rosario, Io lo arricchirò ancor di più ad ogni cinquantina di Ave Maria in favore di coloro che lo reciteranno senza peccato mortale, devotamente in ginocchio, e chiunque persevererà nella devozione del Santo Rosario con queste parti e meditazioni, Io gli otterrò,per ricompensa di questo buon servizio, piena remissione della pena e della colpa di tutti i suoi peccati alla fine della vita. E questo non ti sembri incredibile; mi è facile, giacché sono la Madre del Re dei cieli, che mi chiama la piena di grazia, e, essendone ricolma, ne distribuirò ampiamente ai miei cari figli”.