giovedì 1 dicembre 2011

MARIA SS.: COME CI SI COMPORTA A MESSA


Cari figli miei, sono Maria, la Mamma della Divina Misericordia, mio Figlio, mio Signore e mio Dio, sono la Madre dell’Amore Eterno, sono la Regina della Pace; ricordatevi di santificare le domeniche e le feste comandate con la Santa Messa. Ogni qual volta entrate nel Tempio Santo di mio Figlio, dovete genuflettervi o almeno inchinarvi con umiltà se non potete fisicamente; lì c'è il Santissimo Sacramento, il Corpo di mio figlio Gesù, sotto la sacra specie dell’Ostia Consacrata. Figli, mi raccomando, siate sempre decorosamente vestiti, poiché è un luogo sacro e non si deve offendere, con i proprio abbigliamento, Dio; per questo mi rivolgo soprattutto a voi Sacerdoti, non permettete che offendano mio Figlio Gesù, con abbigliamenti audaci. Questa è la casa di mio Figlio Gesù ed è quindi casa di preghiera, rispetto e silenzio assoluto, i vostri pensieri siano solo pensieri d’amore, di donazione e di preghiera.

Figli miei, partecipate attivamente alla Santa Messa, rispondete alle domande e alle invocazione del celebrante, non distraetevi mai, né parlate con alcuno, se non è estremamente necessario, perché vi allontana dalla preghiera attiva della Santa Messa. La Santa Messa l’ha istituita Gesù, il Giovedì Santo, ed essa non è altro che il suo sacrificio, la sua passione e morte, con il rinnovamento perpetuo del banchetto eucaristico, atto di donazione eterna del suo corpo e del suo sangue. Non c’è preghiera, che Gesù vi abbia mai donato, più bella, più grande, più completa, più efficace, più forte e più potente, della Santa Messa. Nella Santa Messa il sacerdote celebrante è solo il mezzo, con cui Gesù stesso perpetua, la sua passione e morte, sull’altare dell’amore eterno, ed integra, alla sua ubbidienza verso Dio Padre, l’accettazione e la donazione completa di se stesso e del suo Infinito Amore, attraverso la sua Divina Misericordia, verso tutti voi e, attraverso lo Spirito Santo, vi fa partecipi del suo sacrificio, come Agnello Immolato, sull’altare dell’amore eterno, donandosi senza riserva alcuna, così che anche voi possiate accettare ed offrire, sullo stesso altare, tutte le vostre sofferenze, tutti i vostri dolori, tutti i vostri problemi, tutti i vostri peccati, tutte le vostre paure e tutte le vostre ansie, ma soprattutto tutte le vostre richieste di aiuto per voi stessi e per coloro per cui pregate; alla luce di tutto questo capite ora perché la Santa Messa è la preghiera più bella, più grande, più completa, più efficace, più forte e più potente, che Gesù vi abbia mai donato?

Figli miei, ascoltate attentamente le letture liturgiche, esse sono la parola vivente di Dio, che attraverso la Bibbia e il Vangelo, vi aprono la porta, pur stretta, che da sulla strada difficile della Santità, attraverso l’ubbidienza al Vangelo, quindi accoglietela dentro di voi come cibo e acqua viva, per la vostra anima; dopo ascoltate l’omelia, con attenzione, una catechesi che arricchisce lo spirito guidandovi alla ricerca di Dio.
Figli miei, la Consacrazione del pane e del vino, fa sì che Gesù scenda nell’Ostia e nel Vino trasformandoli nel suo Divino Corpo e Sangue, e vi unisce a lui come figli dello stesso Padre, figli, assaporate questo divino momento, possibilmente in ginocchio e col capo chino; parlate con Gesù attraverso la preghiera del vostro cuore e Gesù vi ascolterà e vi risponderà dandovi con il suo amore, serenità e pace nel cuore. Alla preghiera del Padre Nostro, che Gesù vi ha insegnato, aprite le vostre braccia, alzate le mani al cielo, in un segno di accoglienza alla Santa Volontà del Divino Padre, così come è in cielo, così è in terra, e per accogliere, in voi, le sue promesse. Figli miei, confessatevi spesso, al massimo una volta al mese, la confessione vi pulisce da ogni mancanza, rendendovi l’anima di nuovo più bianca della neve, nella sua nitidezza, trasparenza e purezza; prima della Santa Comunione dite l’Atto di dolore, per quelle piccole mancanze che non avete ancora confessate, così d’accogliere in voi Gesù in umiltà e santità, come egli merita. Attraverso l’Ostia e il Vino consacrati, la Carne e il Sangue di Gesù, si uniranno a voi in un simposio, ma non solo spiritualmente ma anche fisicamente, diventando un tutt’uno con voi ed in quel momento sarete una carne sola con Gesù. Io chiedo ai sacerdoti, di dare l’Eucaristia sotto le due specie, del Pane e del Vino, “Prendete e mangiate questo è il mio Corpo. Prendete e bevete questo è il mio Sangue”, ma se questo non è possibile, allora vi chiedo almeno di non dare l’Ostia Consacrata nelle mani, poiché l’eccezione, permessa dalla Chiesa per i ministri straordinari, è diventata una regola per tutti, certo questa è solo la richiesta di una Mamma che soffre, nel vedere suo Figlio non solo, in mani non consacrate, ma molte volte, anche in mani sacrileghe e blasfeme.

Figli miei, moltissimi tra voi, dopo aver ricevuto la Divina Eucarestia, alla fine della Santa Messa, vanno subito via, o perché hanno degli impegni o perché pensano così di aver già adempiuto abbondantemente al loro dovere di cristiani battezzati, convincendosi realmente che questa sia la verità, ma non sanno quanto ne sono lontani. Figli, la verità è che Gesù vuole entrare in comunione con voi, Lui vuol sentirsi, sì adorato, certo benedetto, sicuramente lodato, ma soprattutto vuol sentirsi amato e solo con un colloquio intimo, con Gesù potete farlo. Imparate a intrattenervi un poco in più, con Gesù, parlategli, non lasciatelo solo dentro di voi, fategli un po’ di compagnia, così da restare in comunione con lui.
Figli miei, come vorrei che questo messaggio si propagasse per tutto il mondo, perché molti sono i cristiani che non vanno ad ascoltare la Santa Messa, e adottano scuse futili, come se Gesù non sappia leggere nei loro cuori: “Non mi sento di andare”; “Non sono spiritualmente pronto”; “L’importante è fare il proprio dovere”; “Gesù è buono e capisce”; “Gesù si può pregare in ogni luogo”; “ Mi dispiace non ho avuto tempo” e così via. E il terzo Comandamento, che fine ha fatto? Come potete dire di amare Gesù se poi non andate neanche a ringraziarlo nel suo santo giorno? Amore significa anche riconoscenza, rispetto, ubbidienza, donazione, ascolto e soprattutto ringraziamento. La Santa Messa è salvezza eterna, voi figli miei date esempio di correttezza, e siate di sprono per coloro che non vanno a messa per futili motivi, indicando loro la via nella verità di Gesù.

Figli miei, vi ringrazio per aver risposto alla mia chiamata e per aver ascoltato le mie parole attentamente, vi chiedo di ascoltare e di partecipare sempre attivamente alla Santa Messa, con la gioia nel cuore, e si vedranno in voi i frutti dell’amore, della carità, della misericordia e della mitezza, nell’umiltà di servire Gesù attraverso il vostro prossimo. Meditate queste mie parole, non solo come ascoltatori smemorati, ma mettendo in pratica tutto ciò con amore. Ora, vi benedico attraverso i Preziosissimo Sangue di mio Figlio Gesù, che ha sparso sulla croce dell’amore e che continua a spargere su di voi attraverso la Santa Messa per santificarvi tutti; nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, eterno amore, amen."


Come assistere alla Santa Messa secondo la tradizione della Chiesa: http://www.unavox.it/Strumenti/Sussidii/Come_assistere_alla_S.Messa.html



Rivelazione di Gesù Nostro Signore ad un’anima.


...Con i vostri peccati irritate la mia giustizia e provocate i miei castighi; ma grazie alla Santa Messa, in tutti gli istanti della giornata ed in tutti i punti del globo terrestre, umiliandomi sull’altare sino all’immolazione, offrendo le Mie sofferenze del Calvario, presento al Divin Padre un magnifico compenso ed una sovrabbondante soddisfazione. Tutte le mie Piaghe, come altrettante bocche divinamente eloquenti esclamano: “ Padre perdona loro!..”domandano misericordia.
Usate del tesoro della Messa, per prendere parte alle dolcezze del Mio Amore!
Offritevi al Padre per mezzo mio, perché Io sono Intermediario ed Avvocato. Congiungete i vostri deboli omaggi ai Miei omaggi che sono perfetti!
Quanti trascurano di assistere alla Santa Messa nei giorni festivi! Benedico quelle anime che per riparare ascoltano nella festa una messa in più e che, quando sono impedite di fare ciò, suppliscono con l’ascoltarla durante la settimana..”


Sai come andrebbe presa la S. Ostia?


Adesso stiamo attenti all’affermazione di Gesù: quando furono saziati, Egli disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Anche se non si trattava di pane benedetto, era uscito miracolosamente dalle mani di Dio, spuntato dal nulla, quindi era prezioso e Gesù chiese di raccogliere tutto.

Non possiamo non pensare ai frammenti dell’Eucaristia, quei pezzettini quasi invisibili che spesso cadono dall’altare perché il celebrante passa il purificatoio nel calice senza avere prima versato un po’ di acqua e averla bevuta. O i pezzettini di Eucaristia quasi invisibili che rimangono incollati sulle mani o sulle dita dei fedeli che prendono sulla mano l’Eucaristia e non si accorgono che cadono per terra. Ogni piccolissimo frammento, anche se quasi invisibile, è sempre Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù.

Quale responsabilità per il Sacerdote che non “raccoglie i pezzi avanzati” e per i fedeli che trattano l’Eucaristia con superficialità?

Questa indifferenza è gravissima, spesso si tratta l’Eucaristia peggio ancora di un pezzo di pane e non si cura nulla, non c’è riverente adorazione, non c’è la conoscenza che tutto viene dall’Eucaristia e senza questo cibo non c’è vita cristiana. Ci sono persone che non possono riceverla, ho già affermato che il desiderio sincero di riceverla spiritualmente e l’adorazione davanti al Tabernacolo ottiene misericordia e molti aiuti dal Signore. Perché Gesù ama tutti e vuole salvare anche i più grandi peccatori.

Devo farvi leggere una mail inviata da Barbara, spiega il suo immenso stupore davanti al celebrante che proibisce ai fedeli di fare una riverenza a Gesù prima di prendere la Santa Comunione. Una contraddizione incredibile, si dovrebbe gioire quando un fedele compie qualsiasi riverenza davanti a Gesù presente nell’Eucaristia, invece no, non và bene, non si deve fare. Vediamo perché.

Caro Padre Giulio, lunedì 24 aprile, sono andata a Messa nella Chiesa (e convento) di Santa Maria Nuova, con l'intenzione di confessarmi dopo la Santa Messa. Durante la Messa , al momento del Padre Nostro, il celebrante ha detto che lo dovevamo recitare prendendoci tutti quanti per mano. Arrivati al momento della Comunione, una signora anziana che si trovava davanti a me, ha fatto un profondo inchino prima di ricevere Gesù, mentre io invece, ho fatto una genuflessione, come sono solita fare durante la Messa , al momento della Comunione. Alla fine della Messa, sono andata dal frate che ha celebrato, dicendogli che avevo bisogno di confessarmi e lui mi ha risposto:

Padre Franco: “Va bene. Ti devo dire una cosa, che non so se te l'ha mai detta nessuno.....”.

Barbara: “Cosa?!”.

Padre Franco: “Che non devi fare l'inchino prima di ricevere la Comunione ”.

Barbara: “Innanzitutto, io non ho fatto l'inchino, ma lo ha fatto una signora davanti a me, mentre io invece, ho fatto la genuflessione! E perché non dovrei fare un atto di riverenza al Signore Gesù?!”.

Padre Franco: “Perché il sacerdote ci rimane male e nella Liturgia non si fa”.

Barbara: “Cosaaa??!!!! Lei dunque, ci rimarrebbe male???!!! O forse ci rimane male Dio, se piuttosto non lo faccio??!! Invece, nella Liturgia si fa eccome l'atto di riverenza, perché la Redemptionis Sacramentum dice che l'atto di riverenza prima di ricevere Gesù, non solo si può fare, ma si DEVE fare. Lei dunque cominci a leggere la Redemptionis Sacramentum , prima di dire certe cose!!!! In più, l'atto di riverenza è DOVUTO A DIO e nelle Lettere di San Paolo sta scritto che nel Nome di Gesù, ogni ginocchio si pieghi, nei Cieli, sulla terra e sottoterra!!!!!”.

Padre Franco: “No, non è vero”.

Barbara: “La smetta di dire menzogne, perché lei sa benissimo che quello che dico è vero e se lei non è obbediente a Cristo e al Suo Vangelo e alla dottrina della Chiesa, lei si mette contro Gesù e il Papa!!! Mi scusi, ma adesso non mi va più di confessarmi!”.

Padre Franco: “Ah...! Non ti vuoi più confessare, adesso?!”.

Barbara: “Non da lei! Io, ho bisogno di confessarmi da un Uomo di Dio, obbediente alle leggi di Cristo e della Chiesa e purtroppo, lei, non ha questi requisiti!! Mi scusi di nuovo! Buongiorno!”.

E naturalmente, sono andata via a “gambe levate!”.

Caro Padre Giulio, non vedo l'ora che lei scriva una bella omelia su quanti non amano più Gesù, veramente ti portano all'esasperazione e ci scommetto che se noi fedeli facessimo atti di riverenza nei loro confronti, sarebbero contentissimi, si lascerebbero riverire eccome, ma GUAI a riverire DIO, soprattutto durante la Liturgia ! Forse durante la Messa Gesù perde la Sua Divinità , rimanendo un semplice Uomo???!!!!

Cordiali saluti. Barbara».


La Redemptionis sacramentum è una disposizione/istruzione della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti del 25 marzo 2004, “su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia ”.

Al numero 90 afferma: “I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi, e confermato da parte della Sede Apostolica. Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento dell’Eucaristia, facciano la debita riverenza”.

(da: preghiereagesuemaria)


Altro sull'importanza infinita della S. Ostia e come riceverla è spiegato chiaramente in quest'altro post: http://amiamogesu.blogspot.it/2011/12/no-alla-comunione-sulla-mano.html
intitolato: "NO ALLA COMUNIONE SULLA MANO!!!".