giovedì 1 dicembre 2011

MESSAGGIO DIO PADRE 1 (ora è sotto esame da parte della Chiesa)

1° fascicolo
1° Luglio 1932: Festa del prezioso Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo
Ecco finalmente il giorno per sempre benedetto della promessa del Padre celeste!
Oggi terminano i lunghi giorni della preparazione e mi sento vicina, vicinissima alla venuta del Padre mio e del Padre di tutti gli uomini.
Alcuni minuti di preghiera e, poi, delle gioie tutte spirituali! Sono stata preda da una sete di vederLo e di sentirLo!
Il mio cuore bruciante d'amore si apriva con una confidenza talmente grande da farmi constatare che allora non ero stata così fiduciosa con nessuno.
Il pensiero del Padre mio mi gettava come in una follia di allegrezza.
Finalmente dei canti cominciamo a farsi udire. Degli angeli vengono e mi annunciano questo felice arrivo! I loro canti erano così belli che mi sono proposta di scriverli appena possibile.
Questa armonia cessò un istante ed ecco il corteo degli eletti, dei cherubini e dei serafini, con Dio nostro Creatore e Padre nostro.
Prostrata, la faccia a terra, inabissata nel mio nulla, ho recitato il Magnificat. Subito dopo il Padre mi dice di sedermi con Lui per scrivere ciò che ha deciso di dire agli uomini.
Tutta la Sua corte, che L'aveva accompagnato, è scomparsa. Solo il Padre è rimasto con me e prima di sedersi mi dice:
"Te l'ho già detto e te lo dico ancora: non posso più donare un'altra volta il mio Figlio diletto, per provare il mio amore per gli uomini! Ora è per amarli e perché essi conoscano questo amore che Io vengo tra loro, prendendo la loro somiglianza, e la loro povertà.
Guarda, Io depongo la mia corona e tutta la mia gloria, per prendere l'atteggiamento di un uomo comune!"
Dopo aver preso l'atteggiamento di un uomo comune deponendo la Sua corona e la Sua gloria ai Suoi piedi, prese il globo del mondo sul Suo cuore, sostenendolo con la mano sinistra, poi si sedette accanto a me. Sul Suo arrivo, sull'atteggiamento che si degnò di assumere e sul Suo Amore non posso dire che qualche parola! Nella mia ignoranza non ho parole per esprimere ciò che Egli mi fece capire.
"Pace e salvezza - disse - a questa casa e al mondo intero! Che la mia Potenza, il mio Amore e il mio Spirito Santo tocchino i cuori degli uomini, affinché tutta l'intera umanità si volga verso la salvezza e venga verso suo Padre, che la cerca per amarla e salvarla!
Che il mio vicario Pio XI capisca che questi sono giorni di salvezza e di benedizione. Che non si lasci sfuggire l'occasione di richiamare l'attenzione dei figli sul Padre che viene a far loro del bene in questa vita e a preparare la loro felicità eterna.
Ho scelto questo giorno per iniziare la mia Opera tra gli uomini, perché è la festa del Sangue prezioso del mio Figlio Gesù. Ho intenzione di intingere in questo Sangue l'Opera che sto iniziando, perché essa porti grandi frutti nell'umanità intera.
Ecco il vero scopo della mia venuta:
1. Vengo per bandire il timore eccessivo che le mie creature hanno di me e per far loro capire che la mia gioia consiste nell'essere conosciuto ed amato dai miei figli, cioè da tutta l'umanità presente e futura.
2. Vengo a portare la speranza agli uomini e alle nazioni. Quanti l'hanno già perduta da molto tempo! Questa speranza li farà vivere nella pace e nella sicurezza lavorando per la loro salvezza.
3. Vengo per farMi conoscere così come sono. Perché la fiducia degli uomini aumenti contemporaneamente al loro amore per Me, loro Padre, che non ho che una sola preoccupazione: quella di vegliare su tutti gli uomini e di amarli come miei figli.
Il pittore si diletta nel contemplare il quadro da lui dipinto; così io Mi compiaccio, Mi rallegro nel venire tra gli uomini, capolavoro della mia creazione!
Il tempo urge, correi che l'uomo sapesse al più presto che lo amo e che provo la più grande felicità nello stare con lui e parlare con lui, come un padre con i suoi figli.
Sono l'Eterno, e quando vivevo solo, avevo già pensato di usare tutta la mia potenza per creare degli esseri a mia immagine. Ma occorreva prima la creazione materiale perché questi esseri potessero trovare il loro sostentamento: allora fu la creazione del mondo. Lo riempivo di tutto quello che sapevo doveva essere necessario agli uomini: l'aria, il sole e la pioggia e tante altre cose che sapevo necessarie alla loro vita.
Infine, fu creato l'uomo! Mi sono compiaciuto della mia Opera. L'uomo commette il peccato, ma è proprio allora che si manifesta la mia infinita bontà. per vivere tra gli uomini che avevo creato, scelsi nell'Antico testamento dei profeti ai quali comunicai i miei desideri, le mie pene e le mie gioie, perché le trasmettessero a tutti.
Più cresceva il male, più la mia bontà Mi sollecitava a comunicarMi a delle anime giuste perché trasmettessero i miei ordini a coloro che causavano il disordine. Così talvolta dovetti usare delle severità per riprenderli, non per castigarli - perché ciò non avrebbe fatto che male - ma per distoglierli dal vizio e indirizzarli verso il loro Padre e il loro Creatore che avevano dimenticato e disconosciuto nella loro ingratitudine. Più tardi il male sommerse talmente il cuore degli uomini che fui costretto a mandare delle sciagure sul mondo perché l'uomo fosse purificato mediante la sofferenza, la distruzione dei suoi beni o perfino la perdita della vita: fu il diluvio, la distruzione di Sodoma e Gomorra, le guerre dell'uomo contro l'uomo, ecc., ecc.
Ho sempre voluto restare in questo mondo tra gli uomini. Così, durante il diluvio, ero vicino a Noè, il solo giusto d'allora. Anche nelle altre calamità, trovai sempre un giusto presso il quale dimorare e, attraverso lui, dimorai in mezzo agli uomini di quel tempo e fu sempre così.
Il mondo è stato spesso purificato dalla sua corruzione grazie alla Mia infinita bontà verso l'umanità. Allora continuavo a scegliere alcune anime nelle quali Mi compiacevo per poter, mediante loro, rallegrarMi con le mie creature, gli uomini.
Avevo promesso al mondo il Messia. Che cosa non ho fatto per preparare la sua venuta, mostrandoMi nelle figure che Lo rappresentavano persino mille e mille anni prima della Sua venuta!
Perché chi è questo messia? Donde viene? Che farà sulla terra? Chi viene a rappresentare?
Il Messia è Dio.
- Chi è Dio?
Dio è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
- Da dove viene o meglio chi Gli ha ordinato di venire tra gli uomini?
Sono Io suo Padre, Dio.
- Chi rappresenterà sulla terra?
Suo Padre: Dio.
- Che farà sulla terra?
Farà conoscere e amare il Padre: Dio.
Non ha detto:
"Non sapete che è necessario che Mi occupi delle cose del Padre mio?" - "Nesciebatis quia in his quae Patris mei sunt oportet Me esse?" (Lc 2,49)
"Non sono venuto che per fare la volontà del Padre mio"
"Tutto ciò che domanderete al Padre mio nel Mio Nome ve lo concederà."
"Lo pregherete così: Padre nostro che sei nei cieli ....", e altrove, poiché è venuto per glorificare il Padre e farLo conoscere agli uomini, dice:
"Chi vede Me, vede il Padre mio."
"Io sono nel Padre e il Padre è in Me."
"Nessuno viene al Padre se non per Me." - "Nemo venit ad Patrem nisi per Me" (Gv 14,6)
"Chiunque è con Me è anche col Padre mio", ecc. ecc.
Vedete, o uomini, che da tutta l'eternità non ho che un desiderio, quello di farMi conoscere dagli uomini e di farMi amare, desiderando stare incessantemente presso di loro.
Volete una prova autentica di questo desiderio che ho or ora espresso?
Perché ho ordinato a Mosè di costruire il tabernacolo e l'arca dell'alleanza se non perché avevo il desiderio ardente di venire ad abitare, come un Padre, un fratello, un amico confidente, con le mie creature, gli uomini? Malgrado ciò Mi hanno dimenticato, offeso con delle colpe senza numero. E perché si ricordassero, nonostante tutto, di Dio loro Padre e dell'unico desiderio che Egli ha di salvarli, ho dato i miei comandamenti a Mosè, perché essendo tenuti ad osservarli, potessero ricordarsi del Padre infinitamente buono, tutto intento alla loro salvezza presente ed eterna.
Tutto ciò cadde ancora nell'oblio e gli uomini sono affondati nell'errore e nel timore, ritenendo faticoso osservare i comandamenti come li avevo trasmessi a Mosè. Si sono fatte altre leggi conformi ai loro vizi, per osservarle più facilmente. Poco a poco, nel timore esagerato che avevano di Me, Mi hanno sempre più dimenticato e colmato d'oltraggi.
Eppure il mio Amore per questi uomini, figli miei, non si è affatto fermato. Quando ebbi ben constatato che né i patriarchi, né i profeti avevano potuto farMi conoscere e amare dagli uomini, ho deciso di venire lo stesso.
Ma come fare per trovarMi in mezzo agli uomini? Non vi era altro mezzo che andare Io stesso, nella seconda persona della Mia divinità.
Gli uomini Mi conosceranno? Mi ascolteranno?
Per Me, niente era nascosto del futuro; a queste due domande rispondevo io stesso:
"Ignoreranno la mia presenza, pur essendo vicino a Me. In Mio Figlio Mi maltratteranno, nonostante tutto il bene che darà loro. Nel Figlio mio Mi calunnieranno, Mi crocifiggeranno per farMi morire"
Mi fermerò per questo? No, il mio Amore è troppo grande per i miei figli, gli uomini, è troppo grande.
Non Mi sono fermato là: potete ben riconoscere che vi ho amati, per cos' dire, più ancora del mio Figlio diletto, o per dire ancora meglio, più di Me stesso.
Ciò che vi dico è talmente vero che se fosse bastata una delle mie creature per espiare i peccati degli altri uomini, mediante una vita e una morte simile a quella del Figlio mio, avrei esitato. Perché? Perché avrei tradito il mio Amore facendo soffrire un'altra creatura che amo, anziché soffrire Io stesso, nel Figlio mio. Non avrei voluto mai far soffrire i miei figli.
Ecco dunque in breve il racconto del mio Amore fino alla mia venuta, mediante il Figlio mio, in mezzo agli uomini.
La maggior parte degli uomini conosce tutti questi avvenimenti, ma ne ignora l'essenziale: che è stato cioè l'Amore a condurre tutto!
Sì, è l'Amore, ecco ciò che voglio farvi notare.
Ora questo Amore è dimenticato. Voglio ricordarvelo perché impariate a conoscerMi, così come sono. Perché non siate come degli schiavi, timorosi verso un Padre che via ama fino a questo punto.
Vedete, in questo racconto noi non siamo che al primo giorno del primo secolo e vorrei condurlo fino ai giorni nostri: al XX secolo.
Oh, come il mio Amore di Padre è stato dimenticato dagli uomini! Eppure vi amo teneramente! In mio figlio, cioè nella persona del Figlio fatto Uomo, che cosa non ho fatto ancora! La divinità in questa umanità si è velata, piccola, povera, umiliata. Io conducevo con mio Figlio Gesù una vita di sacrificio, di lavoro. Ricevevo le sue preghiere perché l'uomo avesse un cammino tracciato, per camminare sempre nella giustizia, al fine di giungere al sicuro fino a Me!
Certo, so ben capire la debolezza dei miei figli! Perciò ho chiesto a mio Figlio di donar loro dei mezzi per rialzarsi dalle loro cadute. Questi mezzi li aiuteranno a purificarsi dal loro peccato, affinché siano ancora i figli del mio Amore.
Sono principalmente i sette Sacramenti e, soprattutto, il grande messo per salvarvi, nonostante le vostre cadute, è il Crocifisso, è il Sangue del Figlio mio che ad ogni istante si riversa su di voi, purché voi lo vogliate, sia con il Sacramento della Penitenza, sia anche con il Santo Sacrificio della Messa.
Miei cari figli, già da venti secoli vi colmo di questi beni con delle grazie speciali e il risultato è molto misero!
Quante mie creature, divenute figlie del mio Amore per mezzo di mio Figlio, si sono gettate molto rapidamente nell'abisso eterno! In verità, non hanno conosciuto la mia infinità Bontà. Io vi amo così tanto!
Almeno voi, che sapete che vengo Io stesso per parlarvi, per farvi conoscere il mio Amore, per pietà di voi stessi, non gettatevi nel precipizio. Sono vostro Padre!
Sarebbe possibile che, dopo avermi chiamato vostro Padre e avermi testimoniato il vostro amore, trovaste in Me un cuore talmente duro e talmente insensibile da lasciarvi perire? No, no, non credetelo! Io sono il migliore dei padri! Conosco la debolezza delle mie creature! Venite, venite a Me con confidenza e amore! Ed Io vi perdonerò in seguito al vostro pentimento. Anche se i vostri peccati fossero ripugnanti come il fango, la vostra fiducia ed il vostro amore Me li faranno dimenticare, così che non sarete giudicati! Io sono giusto, è vero, ma l'Amore paga tutto!
Ascoltate, figli miei, facciamo una supposizione e avrete la sicurezza del mio Amore. Per Me, i vostri peccati sono come il ferro, i vostri atti d'amore come l'oro. Anche se mi consegnaste mille chili di ferro, non sarebbe tanto quanto sei mi donaste dieci chili d'oro! Ciò significa che con un po' d'amore si riscattano immense iniquità.
Ecco dunque una larvatissima immagine del mio giudizio sui miei figli, gli uomini, tutti senza eccezione. Bisogna arrivare dunque fino a Me. Sono così vicino a voi! Bisogna dunque amarMi onorarMi affinché non siate giudicati o tutt'al più giudicati con Amore infinitamente misericordioso!
Non dubitate! Se il mio Cuore non fosse così, avrei già sterminato il mondo ogni volta che ha commesso il peccato! Mentre, voi ne siete testimoni, ad ogni istante si manifesta la mia protezione mediante grazie e benefici. Da ciò potete concludere che c'è un Padre al di sopra di tutti i padri, che vi ama e non cesserà mai di amarvi, purché lo vogliate-
Io vengo tra voi per due vie: la Croce e l'Eucarestia!
La CROCE è la mia via per scendere tra i miei figli, perché è per mezzo suo che vi ho fatto redimere da mio Figlio. E, per coi, la Croce è la via per salire a mio figlio e da mio Figlio fino a Me. Senza di essa non potreste mai venire, perché l'uomo, con il peccato, ha attirato su di sé il castigo della separazione da Dio.
Nell'EUCARESTIA io dimoro tra voi come un padre nella sua famiglia. Ho voluto che mio Figlio istituisse l'Eucarestia per fare di ogni tabernacolo il serbatoio delle mie Grazie, delle mie Ricchezze e del mio Amore, per darle agli uomini, miei figli.
E' sempre per queste due strade che faccio scendere incessantemente sia la mia Potenza che la mia Infinita Misericordia.
... Ora che vi ho mostrato che mio Figlio Gesù Mi rappresenta tra gli uomini e che mediante Lui Io dimoro costantemente tra loro, voglio mostrarvi anche che vengo tra voi per mezzo del MIO SPIRITO SANTO.
L'opera di questa terza persona della mia Divinità si compie senza rumore e spesso l'uomo non se ne accorge. Ma è un mezzo molto idoneo per dimorare non solo nel tabernacolo, ma anche nell'anima di tutti quelli che sono in stato di grazia, per stabilirvi il mio trono, e dimorarvi sempre come il vero Padre che ama, protegge e sostiene il figlio suo. Nessuno può comprendere la gioia che provo quando sono da solo a solo con un'anima. Nessuno ha ancora capito i desideri infiniti del mio Cuore di Dio Padre, di essere conosciuto, amato ed onorato da tutti gli uomini, giusti e peccatori.
Pertanto sono questi tre omaggi che desidero ricevere dall'uomo perché Io sia sempre misericordioso e buono, anche verso i più grandi peccatori.
Che cosa non ho fatto al mio popolo, da Adamo fino a Giuseppe, padre adottivo di Gesù, e da Giuseppe fino a questo giorno, perché l'uomo possa renderMi il culto speciale che Mi è dovuto come Padre, Creatore e Salvatore! Tuttavia questo culto speciale, che ho tanto desiderato e che desidero, non Mi è stato ancora dato!
Nell'Esodo leggete che bisogna onorare Dio di un culto speciale. Soprattutto i salmi di David racchiudono questo insegnamento. Nei comandamenti che ho dato Io stesso a Mosè, ho messo in primo luogo "Adorerai ed amerai perfettamente un solo Dio".
Ebbene, amare e onorare qualcuno, sono due cose che vano insieme. Siccome vi ho colmati di tanti benefici, devo dunque essere onorato da voi in modo tutto particolare!
Dandovi la vita, ho voluto crearvi a mia somiglianza! Il vostro cuore è dunque sensibile come il mio, il mio come il vostro!
Che non fareste se uno dei vostri vicini vi avesse reso un piccolo favore per farvi piacere? L'uomo più insensibile conserverebbe per questa persona una riconoscenza indimenticabile. Qualsiasi uomo cercherebbe anche ciò che gli farebbe maggior piacere per ricompensarlo del servizio reso. Ebbene, Io sarò molto più riconoscente verso voi, assicurandovi la vita eterna, se voi Mi farete il piccolo favore di onorarMi come vi chiedo.
Riconosco che Mi onorate in mio Figlio e che ci sono quelli che sanno far salire tutto da mio Figlio a Me, ma è un numero ben piccolo! Non crediate tuttavia che, onorando mio Figlio, non onorate Me! Certo che sì, Mi onorate poiché Io dimoro nel Figlio mio! Dunque tutto ciò che è gloria per Lui, lo è anche per Me!
Ma io vorrei vedere l'uomo onorare il Padre suo ed il suo Creatore con un culto speciale. Più onorerete Me, più onorerete mio Figlio, poiché, secondo la mia volontà, Egli si è fatto il VERBO INCARNATO ed è venuto tra voi per farvi conoscere Colui che Lo ha mandato.
Se Mi conoscerete, Mi amerete e amerete mio Figlio diletto più di quanto non lo facciate adesso. Vedete quanto mie creature, divenute miei figli mediante il mistero della Redenzione, non sono nei pascoli che ho stabilito mediante mio Figlio per tutti gli uomini. Vedete quanti altri, e voi lo sapete, ignorano ancora questi pascoli, e quante creature uscite dalle mie mani, di cui Io so l'esistenza mentre voi l'ignorate, non conoscono nemmeno la mano che le ha create!
Oh come vorrei far conoscere che Padre onnipotente sono per voi e come lo sarei anche per loro mediante i miei benefici! Vorrei far loro trascorrere una vita più dolce per mezzo della mia legge. Vorrei che andaste a loro nel mio Nome e che parlaste loro di Me. Sì, dite loro che hanno un padre che, dopo averli creati, vuole dare loro i tesori che possiede. Soprattutto dite loro che li penso, li amo e voglio dare loro la felicità eterna.
Ah! Ve lo prometto: gli uomini si convertiranno più in fretta.
Credete che se aveste cominciato fin dalla Chiesa primitiva ad onorarMi ed a farMi onorare con un culto speciale, dopo venti secoli sarebbero rimasti pochi uomini viventi nell'idolatria, nel paganesimo e in tante false e cattive sette, nelle quali l'iomo corre ad occhi chiusi a gettarsi negli abissi del fuoco eterno! E vedete quanto lavoro resta da fare!
LA MIA ORA E' GIUNTA! Bisogna che io sia conosciuto, amato ed onorato dagli uomini, perché dopo averli creati Io possa essere loro Padre, poi il loro Salvatore ed infine l'oggetto delle loro eterne delizie.
Fin qui, vi ho parlato di cose che sapevate già, ho voluto ricordarvele perché siate sempre più convinti che sono un Padre buonissimo e non terribile, come voi credete, e ancora che sono il Padre di tutti gli uomini ora viventi e di quelli che creerò fino alla fine del mondo.
Sappiate anche che voglio essere conosciuto, amato e soprattutto onorato. Che tutti riconoscano le mie bontà infinite verso tutti e soprattutto verso i peccatori, i malati, i moribondi e tutti coloro che soffrono. Che sappiano che non ho che un solo desiderio: amarli tutti, donare loro le mie grazie, perdonare quando si pentono e soprattutto non giudicarli secondo la mia giustizia, ma secondo la mia misericordia, perché tutti siano salvi e annoverati nel numero dei miei eletti.
Per concludere questo piccolo esposto, vi faccio una promessa, il cui effetto sarà eterno, eccola: Chiamatemi col nome di Padre, con confidenza ed amore, e riceverete tutto da questo Padre, con Amore e Misericordia.
Che il figlio mio, tuo padre spirituale, sappia occuparsi della mia Gloria e mettere frase su frase ciò che ti ho fatto scrivere ed anche quello che ti farò ancora scrivere, perché gli uomini trovino facile e piacevole da leggere l'esposto di ciò che voglio che sappiano, senza nulla aggiungere.
Un po' per giorno ti parlerò dei miei desideri sugli uomini, delle mie gioie, delle mie pene e, soprattutto, mostrerò agli uomini le mie infinite bontà e la tenerezza del mio amore compassionevole.
Vorrei anche che le tue Superiore ti permettessero di impiegare i tuoi momenti di libertà per intrattenerti con Me e che tu possa una mezz'ora al giorno consolarMi e amarMi, e ottenere così che i cuori degli uomini, miei figli, siano ben disposti a lavorare per estendere questo culto, di cui vi ho or ora rivelato la forma, perché arriviate ad una grande confidenza verso questo Padre che vuole essere amato dai suoi figli.
Perché quest'opera che vorrei fare tra gli uomini possa estendersi in seno a tutte le nazioni il più rapidamente possibile, senza che quelli che saranno incaricati di diffonderla commettano la minima imprudenza, ti domando di passare le tue giornate in un grande raccoglimento. Sarai felice di parlare poco con le creature e nel segreto del tuo cuore, anche quando tu sarai in mezzo a loro, parlerai con Me e ascolterai Me.
Ecco d'altra parte ciò che voglio che tu faccia: quando talvolta ti parlerò per te, scriverai le mie confidenze in un piccolo diario speciale. Ma qui intendo parlare agli uomini: Io vivo con gli uomini in un'intimità più grande che una madre con i suoi figli. Fin dalla creazione dell'uomo, non ho mai smesso un solo istante di vivere accanto a lui; come Creatore e Padre dell'uomo sento il bisogno di amarlo. Non è che abbia bisogno di lui, ma il mio Amore di Padre e di Creatore Mi fa sentire questo bisogno di amare l'uomo. Vivo dunque vicino all'uomo, lo seguo dovunque, lo aiuto in tutto, supplisco a tutto.
Vedo i suoi bisogni, le sue fatiche, tutti i suoi desideri e la mia felicità più grande è di soccorrerlo e di salvarlo.
Gli uomini credono che Io sia un Dio terribile e che precipiti tutta l'umanità nell'inferno. Che sorpresa alla fine dei tempi quando vedranno tante anime che credevano perse, godere l'eterna felicità in mezzo agli eletti! Vorrei che tutte le Mie creature avessero la convinzione che c'è un padre che veglia su di loro e che vorrebbe far loro pregustare, anche quaggiù, la felicità eterna.
Una madre non dimentica mai la piccola creatura che ha messo al mondo. Non è ancora più bello da parte mia, che mi ricordi di tutte le creature che ho messo al mondo?
Ora, se la madre ama questo esserino che Io le ho donato, Io lo amo più di lei perché Io l'ho creato. Quand'anche talvolta succeda che una madre ami meno il suo bambino a causa di un difetto che potrebbe esistere in lui, Io, al contrario, lo amerò ancora di più. Lei potrebbe giungere a dimenticarlo o a non pensarlo che raramente, soprattutto quando la sua età lo avrà sottratto alla sua vigilanza, Io non lo dimenticherò mai. Io lo amo sempre, e anche se non si ricorda più di Me suo Padre e suo Creatore, Io mi ricordo di lui e lo amo ancora.
Vi ho detto prima che vorrei darvi, anche quaggiù, la felicità eterna, ma voi non avete ancora capito questa parola della quale ecco il significato: Se Mi amate e se Mi chiamate con confidenza con questo dolce nome di Padre, voi cominciate a conoscere, fin da quaggiù, l'amore e la fiducia che faranno la vostra felicità nell'eternità e che canterete in cielo in compagnia degli eletti. Non è questa una anticipazione della felicità del cielo che durerà eternamente?
Desidero dunque che l'uomo si ricordi spesso che Io sono là dove lui è. Che non potrebbe vivere se Io non fossi con lui, vivente come lui. Nonostante la sua incredulità, Io non cesso mai di essere accanto a lui.
Ah! come desidero vedere realizzarsi il progetto che voglio comunicarvi e che è questo: fino ad oggi, l'uomo non ha affatto pensato di fare a Dio, suo Padre, questo piacere che sto per dire:
Vorrei vedere stabilirsi una grande confidenza tra l'uomo e il Padre suo dei cieli, un vero spirito di familiarità e di delicatezza nello stesso tempo, per non abusare della mia grande bontà.
Conosco i vostri bisogni, i vostri desideri e tutto ciò che è in voi. Ma quanto sarei felice e riconoscente, se vi vedessi venire a Me e confidarMi i vostri bisogni, come un figlio totalmente fiducioso fa con suo padre. Come potrei rifiutarvi qualunque cosa, di minima o di grande importanza, se Me la chiedeste? Anche se non Mi vedete, non Mi sentite vicinissimo a voi negli avvenimenti che accadono in voi e attorno a voi?
Come sarà meritorio per voi, un giorno, aver creduto in Me senza averMi visto!
Anche ora che sono qui, in persona in mezzo a voi tutti, che vi parlo, ripetendovi incessantemente, sotto tutte le forme, che vi amo e che voglio essere conosciuto, amato ed onorato con culto speciale, Voi non mi vedete, eccesso una sola persona, colei alla quale detto questo Messaggio! Una sola in tutta l'umanità! Tuttavia ecco che vi parlo e in colei che Io vedo e alla quale parlo, Io vi vedo tutti e parlo a tutti e a ciascuno, e vi amo come se Mi vedeste!
Desidero dunque che gli uomini possano conoscerMi e sentire che sono vicino a ciascuno di loro. Ricordatevi, o uomini, che vorrei essere la speranza dell'umanità. Non lo sono già? Se non fossi la speranza dell'uomo, l'uomo sarebbe perduto. Ma è necessario che Io sia conosciuto come tale, perché la Pace, la Confidenza e l'Amore entrino nel cuore degli uomini e giungano a metterli in relazione con il Padre loro del cielo e della terra.
Non crediate che Io sia quel terribile vecchio che gli uomini rappresentano nelle loro immagini e nei loro libri! No, no, Io non sono nè più giovane, nè più vecchio di mio Figlio e del mio Santo Spirito. Perciò vorrei che tutti, dal bambino al vecchio, Mi chiamassero col nome familiare di Padre e di amico, poiché sono sempre con voi, Mi faccio simile a voi, per farvi simili a Me. Quanto grande sarebbe la Mia gioia nel vedere i genitori insegnare ai loro bambini a chiamarMi spesso col nome di Padre come realmente sono! Quanto desidererei veder infondere in queste giovani anime una fiducia, un amore tutto filiale verso di me! Io ho fatto tutto per coi; non farete questo per Me?
Vorrei stabilirmi in ogni famiglia come nel Mio dominio, affinché tutti possano dire con totale sicurezza "Abbiamo un Padre che è infinitamente buono, immensamente ricco e largamente misericordioso. Pensa a noi ed è vicino a noi, ci guarda, ci sostiene Lui stesso, ci darà tutto ciò che ci manca se glieLo domandiamo. Tutte le sue ricchezze sono nostre, noi avremo tutto ciò che ci occorre". Io sono là proprio perché Mi domandiate ciò di cui avete bisogno: "Chiedete ed otterrete". nella mia paterna bontà vi darò tutto, purché tutti sappiano considerarMi come un vero Padre vivente in mezzo ai miei, come Io veramente faccio.
Desidero ancora che ogni famiglia esponga alla vista di tutti l'immagine che più tardi farò conoscere alla mia "figlioletta". Desidero che ogni famiglia possa mettersi così sotto la mia protezione tutta speciale, per poterMi onorare più facilmente. Là, ogni giorno, la famiglia Mi farà partecipe dei suoi bisogni, dei suoi lavori, delle sue pene, delle sue sofferenze, dei suoi desideri, e anche delle sue gioie, perché un padre deve conoscere tutto ciò che riguarda i suoi figli. Io lo so, certamente, poiché sono là, ma amo tanto la semplicità. So piegarMi alla vostra condizione. Mi faccio piccolo con i piccoli, Mi faccio adulto con gli uomini adulti, con i vecchi Mi faccio simile a loro perché tutti comprendano ciò che voglio loro dire per la loro santificazione e per la mia gloria.
La prova di ciò che vi sto dicendo non l'avete in mio Figlio che si è fatto piccolo e debole come voi? Non l'avete ancora adesso, vedendoMi qui a parlarvi? E perché possiate capire ciò che voglio dirvi non ho scelto, per parlarvi, una povera creatura come voi? Ed ora non Mi faccio simile a Voi?
Vedete, ho messo la mia corona ai miei piedi, il mondo sul mio cuore. Ho lasciato la mia gloria nel cielo e sono venuto qui, facendoMi tutto a tutti, povero con i poveri e ricco con i ricchi. Voglio proteggere la gioventù, come un tenero Padre. C'è tanto male nel mondo! Queste povere anime inesperte si lasciano sedurre dagli allettamenti del vizio che, a poco a poco, le conduce alla rovina totale. O voi, che specialmente avete bisogno di qualcuno che vi custodisca nella vita per poter evitare il male, venite a Me! Sono il Padre che vi ama più di quanto nessun'altra creatura vi amerà mai! Rifugiatevi vicino a Me, confidateMi i vostri pensieri e i vostri desideri. io vi amerò teneramente. Vi darò le grazie per il presente e benedirò il vostro avvenire. Siate certi che non vi dimentico, dopo quindici o venticinque o trenta anni che vi ho creati. venite! Vedo che avete grande bisogno di un Padre dolce e infinitamente buono come Me.
Senza dilungarmi in tante altre cose che sarebbe opportuno dire qui ma che potrò dire più tardi, voglio ora parlare in modo tutto particolare alle anime di quelli che mi sono scelto, preti e religiosi: a voi, figli cari del mio amore. Ho dei grandi disegni su di voi!
A L P A P A
Prima che a tutti gli altri mi rivolgo a te, figlio mio diletto, a te mio Vicario, per mettere fra le tue mani questa Opera che dovrebbe essere la prima di tutte e che, per il timore che il demonio ha ispirato all'uomo, si compirà solo in questo tempo.
Ah! vorrei che tu capissi l'estensione di quest'opera, la sua grandezza, la sua larghezza, la sua profondità, la sua altezza. Vorrei che tu comprendessi i desideri immensi che ho sull'umanità presente e futura!
Se tu sapessi quanto desidero essere conosciuto, amato ed onorato dagli uomini con un culto speciale! Questo desiderio l'ho in Me da tutta l'eternità e dalla creazione del primo uomo. Questo desiderio l'ho espresso parecchie volte agli uomini soprattutto nell'Antico Testamento. Ma l'uomo non l'ha mai compreso. Ora questo desiderio Mi fa dimenticare tutto il passato, purché esso si realizzi al presente, nelle mie creature del mondo intero.
Mi abbasso fino alla più povera delle mie creature per poter nella sua ignoranza parlarle e mediante lei poter parlare agli uomini, senza che lei si accorga della grandezza dell'Opera che vorrei fare tra loro!
Non posso parlare di teologia con lei, sarei sicuro di fallire, non capirebbe. Permetto che sia così per poter realizzare la mia Opera mediante la semplicità e l'innocenza. Ma tocca a te ora mettere quest'Opera allo studio e portarla prestissimo ad esecuzione.
Per essere conosciuto, amato ed onorato con culto speciale non chiedo niente di straordinario. Desidero soltanto questo:
1.che un giorno, o almeno una domenica, sia consacrato ad onorarMi in modo del tutto particolare sotto il nome di Padre dell'umanità tutta intera. Vorrei per questa festa una messa ed un ufficio proprio. Non è difficile trovare i testi nella Sacra Scrittura. Se preferite renderMi questo culto speciale una domenica, Io scelgo la prima domenica di agosto, se prendete un giorno della settimana, preferisco che sia sempre il 7 di questo stesso mese.
2.Che tutto il clero si impegni a sviluppare questo culto e soprattutto che Mi faccia conoscere agli uomini come sono e come sarò sempre presso di loro, cioè il Padre più tenero e più amabile di tutti i padri.
3.Desidero che il clero Mi faccia entrare in tutte le famiglie, negli ospedali, anche nei laboratori ed officine, nelle caserme, nelle sale ove i ministri delle nazioni prendono decisioni, infine ovunque si trovino le Mie creature, anche se ce ne fosse soltanto una! Che il segno tangibile della mia invisibile presenza sia una immagine che mostri che Io sono realmente là, presente. Così tutti gli uomini faranno tutte le loro azioni sotto lo sguardo del loro Padre e Io stesso avrò sotto i miei occhi la creatura che ho adottata dopo averla creata, così tutti i miei figli saranno come sotto lo sguardo del loro tenero padre. Indubbiamente anche adesso sono dovunque, ma vorrei essere rappresentato in una maniera sensibile!
4.Che durante l'anno il clero e i fedeli adottino alcuni esercizi di pietà in mio onore, senza nuocere alle loro abituali occupazioni. Che senza timore i miei sacerdoti vadano ovunque, in tutte le nazioni, a portare agli uomini la fiamma del mio Paterno Amore. Allora le Anime saranno illuminate, conquistate, non solo tra gli infedeli, ma in tutte le sette che non sono della vera Chiesa. Sì, che anche questi uomini, che sono figli miei, vedano brillare questa fiamma davanti a loro, che conoscano la verità, che l'abbraccino e pratichino tutte le virtù cristiane.
5.Vorrei essere onorato in modo tutto particolare nei seminari, nei noviziati, nelle scuole e nei pensionati. Che tutti, dal più piccolo al più grande, possano conoscerMi ed amarMi come loro Padre, loro Creatore e loro Salvatore.
6.Che i sacerdoti si impegnino a cercare nelle Sacre Scritture ciò che ho detto in altri tempi e che è rimasto finora ignorato, relativamente al culto che desidero ricevere dagli uomini. Che lavorino anche per far giungere i miei desideri e la mia volontà a tutti i fedeli e a tutti gli uomini, specificando ciò che dirò per tutti gli uomini in generale e - in particolare - per i sacerdoti, religiosi e religiose. Quelle sono le anime che scelgo per renderMi grandi omaggi, più che gli uomini del mondo.
Certo occorrerà del tempo per arrivare ad una completa realizzazione di questi desideri che ho concepito sull'umanità e che ti ho fatto conoscere! Ma un giorno con le preghiere ed i sacrifici delle anime generose che si immoleranno per questa opera del mio Amore, sì un giorno sarò soddisfatto. Ti benedirò, Figlio mio diletto, e ti darò il centuplo di tutto ciò che farai per la mia Gloria.
AL VESCOVO
Voglio dire una parola anche a te, figlio mio Alessandro, perché i miei desideri siano realizzati nel mondo.
E' necessario che con il Padre spirituale della "pianticella" del mio Figlio Gesù, siate i promotori di quest'opera, cioè di questo culto speciale che attendo dagli uomini. A voi, figli miei, affido quest'Opera e il suo futuro così importante.
Parlate, insistete, fate conoscere ciò che dirò perché Io sia conosciuto, amato ed onorato da tutte le mie creature e avrete fatto ciò che Mi attendo da voi, cioè la mia volontà, e avrete realizzato i desideri che da tanto tempo ho custodito nel silenzio.
Di tutto ciò che voi farete per la mia Gloria, Io farò il doppio per la vostra salvezza e la vostra santificazione. Infine sarà nel cielo e solo nel cielo, che vedrete la grande ricompensa che sarò a voi in modo tutto particolare, e a tutti quelli che lavoreranno per questo scopo.
Ho creato l'uomo per Me ed è ben giusto che io sia TUTTO per l'uomo. L'uomo non gusterà gioie vere al di fuori del Padre suo e del suo Creatore, perché il suo cuore non è fatto altro che per Me.
Dal canto mio, il mio amore per le mie creature è così grande che Io non provo nessuna gioia pari a quella di essere tra gli uomini.
La mia gloria in cielo è infinitamente grande, ma la mia gloria è ancora più grande quanto Mi trovo tra i Miei figli: gli uomini di tutto il mondo. il vostro cielo, mie creature, è in Paradiso con i miei eletti, perché lassù, nel cielo, che Mi contemplerete in una visione perenne e che godrete di una gloria eterna. Il mio cielo è sulla terra, con coi tutti, o uomini! Sì, è sulla terra e nelle vostre anime che cerco la mia felicità e la mia gioia. Potete darMi questa gioia ed è per voi anche un dovere verso il vostro Creatore e Padre che da voi lo desidera e lo attende.
La mia gioia di essere tra voi non è meno grande di quella che provavo quando ero con mio Figlio Gesù durante la Sua vita mortale, mio Figlio, ero Io che Lo inviavo. Era concepito dal mio Spirito Santo, che sono ancora Io, in una parola ero sempre IO.
A voi, creature mie, amandovi come mio Figlio che sono Io, dico come a Lui: siete i miei figli diletti nei quali pongo le mie compiacenze; è per questo che Io godo in vostra compagnia e desidero restare con voi. La mia presenza tra voi è come il sole sul mondo terrestre. Se siete ben disposti a riceverMi, verrò vicinissimo a voi, entrerò in voi, vi illuminerò, vi riscalderò del mio Amore infinito.
Quanto a voi, anime in stato di peccato, o che ignorate la verità religiosa, non potrò entrare in voi, ma sarò comunque vicino a voi, poiché non smetto mai di chiamarvi, di invitarvi a desiderare di ricevere i beni che vi porto perché vediate la Luce e guariate dal peccato.
A volte vi guardo con compassione per l'infelice stato nel quale vi trovate. A volte vi guardo con amore per disporvi a cedere ai fascini della grazia. Passo talvolta dei giorni, degli anni anche, vicino ad alcune anime, per poter assicurare loro la felicità eterna. Ignorano che Io sono là che le aspetto, che le chiamo ad ogni istante del giorno. Tuttavia non Mi stanco affatto e provo lo stesso la mia gioia nel restare accanto a voi, sempre con la speranza che un giorno ritornerete al Padre vostro e Mi farete almeno qualche atto d'amore prima di morire.
Ecco, per esempio, un anima che sta morendo all'improvviso: quest'anima è stata sempre per Me come il figliol prodigo (nota di Madre Eugenia: "Annoto questo esempio che ho visto compiersi tale e quale il Padre nostro ce lo descrive") . Io la colmavo di beni, le se ne andava sperperando tutti questi beni, questi doni gratuiti del Padre suo amabilissimo, e per di più Mi offendeva gravemente. L'attendevo, la seguivo dappertutto; le davo nuovi favori come la salute ed i beni che facevo fruttare dai suoi lavori così bene che aveva del superfluo. Talvolta la mia provvidenza gliene procurava ancora di nuovi. Era dunque nell'abbondanza, ma non guardava che al triste barlume dei suoi vizi e tutta la sua vita fu un tessuto di errori per il peccato mortale abituale. Ma il mio Amore non si è mai stancato. La seguivo egualmente, l'amavo e soprattutto, malgrado i rifiuti che Mi opponeva, ero contento di vivere pazientemente vicino a lei, nella speranza che forse un giorno avrebbe ascoltato il mio Amore e sarebbe tornata a Me, Suo Padre e Salvatore. infine si avvicina il suo ultimo giorno: le mando una malattia perché possa raccogliersi e ritornare a Me suo Padre. Ma il tempo passa, ed ecco il mio povero figlio di 74 anni alla sua ultima ora. Sono ancora là, come sempre: gli parlo con più bontà che mai. Insisto, chiamo i miei eletti, che preghino per lui affinché domandi il perdono che Io gli offro .... A questo punto, prima di rendere l'ultimo respiro, apre gli occhi, riconosce i suoi errori e quanto si sia allontanato dal vero cammino che conduce fino a Me. Rientra in se stesso, poi con flebile voce, che nessuno di quanti gli sono intorno ascolta, Mi dice: "Dio mio, ora vedo come il vostro Amore per me è stato grande ed io Vi ho offeso continuamente con una sì cattiva vita. Non ho mai pensato a Voi, mio Padre e mio Salvatore. Ora vedete tutto e per tutto questo male che vedete in me e che io riconosco nella mia confusione, Vi chiedo perdono e Vi amo, Padre mio e Salvatore mio!"
Egli morì nello stesso istante ed eccolo davanti a Me. Io lo giudico con l'Amore di un Padre, come mi ha chiamato, ed è salvo. Resterà qualche tempo nel luogo di espiazione, poi sarà felice per l'eternità. Ed Io, dopo esserMi compiaciuto durante la sua vita nella speranza di salvarlo con il suo pentimento, godo ancor più con la mia Corte celeste d'aver realizzato il Mio desidero e d'essere suo Padre per tutta l'eternità.
Quanto alle anime che vivono nella giustizia e nella grazia santificante, provo la mia felicità nello stabilirMi in loro. Mi dono a loro. Trasmetto loro l'uso della MIA POTENZA e con il MIO AMORE trovano un'anticipazione del Paradiso in ME, loro Padre e loro Salvatore!