giovedì 1 dicembre 2011

L'IMPORTANZA DELLA CONFESSIONE

Gesù a S. Teresa d'Avila

"Facciamo attenzione alle confessioni mal fatte" - questo è il messaggio che Gesù disse a Santa Teresa d' Avila.

Santa Teresa d' Avila stava pregando, ed ecco, ad un tratto, spalancarsi innanzi ai suoi occhi una voragine profondissima tutta ripiena di fuoco e di fiamma, e laggiù cadere abbondantissime, come la neve d' inverno, le povere anime. Spaventata, santa Teresa alza gli occhi al cielo e dice :"Mio Dio, mio Dio! Che cosa vedo mai? Chi sono tutte quelle anime che vanno perdute? Saranno certamente anime di poveri infedeli...".
"No, Teresa - rispose Gesù - no! Sappi: quelle anime che vedi in questo momento andare all' inferno per mia permissione, sono tutte anime di cristiani come te".
Teresa ancora più stipita intervenne: "Ma saranno anime di gente che non credevano, che non praticavano la religione, che non frequentavano i Sacramenti...".
"No, Teresa, no! Sappi che sono anime di cristiani battezzati come te, che come te credevano e praticavano...".
"Ma allora non si saranno confessati mai, neppure in punto di morte".
"No, sono anime che si confessavano e si sono confessate anche in punto di morte...", dice Gesù.
"Come, o mio Dio, vanno dannate?".
"Vanno dannate perchè si confessano male!...Và, o Teresa, racconta a tutti questa visione e scongiura Vescovi e Sacerdoti di non stancarsi mai di predicare sul rischio delle confessioni mal fatte, onde i miei cari cristiani non abbiano a convertire la medicina in veleno e servirsi in male di questo sacramento, che è il sacramento della misericordia e del perdono".

Gesù a S.Faustina

"Sappi che io stesso t'attendo nel confessionale, e pur conservandomi invisibile dietro al sacerdote, sono io che opero dentro di te. . . Figlia mia, allo stesso modo che tu ti inginocchi alla mia presenza per prepararti alla tua confessione, così è sempre davanti a me che ti confessi perché del sacerdote io mi faccio solamente schermo: non esaminare mai come egli sia ma apriti a lui come lo faresti davanti a me; allora la tua anima si colmerà della mia luce. . . Prega perché le anime non abbiano paura di venire a questo tribunale che è quello della mia misericordia"

(ecco come ci si confessa: http://digilander.libero.it/TSCSS/confessione.htm)


DEVOZIONE ALLA BONTA’ DI GESU’ PER LE ANIME CARITATEVOLI

S. Geltrude aveva fatto con fervore la Confessione generale. I suoi falli le ap­parivano così ributtanti che, confusa del­la propria deformità, corse a prostrarsi ai piedi di Gesù, implorando perdono e misericordia. Il dolce Salvatore la bene­disse, dicendo: «Per le viscere della mia gratuita bontà, ti accordo il perdono e la remissione di ogni tua colpa. Ora accet­ta la penitenza che t'impongo: Ogni gior­no, per un anno intero, farai un'opera di carità come se la facessi a me stesso, in unione all'amore con cui mi sono fatto uomo per salvarti e all'infinita tenerezza con cui ti ho perdonato i tuoi peccati».

Geltrude accettò di gran cuore; ma poi, ricordando la sua fragilità, disse: «Ahimé, Signore, non m'accadrà talvolta di omettere questa buona opera quotidia­na? Ed allora che dovrò fare?». Gesù insistette: «Come potrai ometterla se è cosa così facile? Io non ti chiedo che un solo passo offerto a tale intenzione, un gesto, una parola affettuosa al prossimo, un accenno caritatevole ad un peccatore o ad un giusto. Non potrai tu, una volta al giorno, alzare da terra una paglia, o dire un Requiem (Eterno riposo) per i defunti? Ora di uno solo di questi atti sarà pago il mio Cuore ».

Consolata da queste dolci parole, la Santa domandò a Gesù se altri ancora potessero aver parte a tale privilegio, compiendo la stessa pratica. «Sì» rispo­se Gesù. «Ah! quale dolce accoglienza farò, alla fine dell'anno, a coloro che a­vranno coperto con atti di carità la mol­titudine dei loro falli!».

"Facciamo attenzione alle confessioni mal fatte" - questo è il messaggio che Gesù disse a Santa Teresa d' Avila.Santa Teresa d' Avila stava pregando, ed ecco, ad un tratto, spalancarsi innanzi ai suoi occhi una voragine profondissima tutta ripiena di fuoco e di fiamma, e laggiù cadere abbondantissime, come la neve d' inverno, le povere anime. Spaventata, santa Teresa alza gli occhi al cielo e dice : "Mio Dio, mio Dio! Che cosa vedo mai? Chi sono tutte quelle anime che vanno perdute? Saranno certamente anime di poveri infedeli..."."No, Teresa - rispose Gesù - no! Sappi: quelle anime che vedi in questo momento andare all' inferno per mia permissione, sono tutte anime di cristiani come te".
Teresa ancora più stipita intervenne: "Ma saranno anime di gente che non credevano, che non praticavano la religione, che non frequentavano i Sacramenti..."."No, Teresa, no! Sappi che sono anime di cristiani battezzati come te, che come te credevano e praticavano..."."Ma allora non si saranno confessati mai, neppure in punto di morte"."No, sono anime che si confessavano e si sono confessate anche in punto di morte...", dice Gesù."Come, o mio Dio, vanno dannate?"."Vanno dannate perchè si confessano male!...Và, o Teresa, racconta a tutti questa visione e scongiura Vescovi e Sacerdoti di non stancarsi mai di predicare sul rischio delle confessioni mal fatte, onde i miei cari cristiani non abbiano a convertire la medicina in veleno e servirsi in male di questo sacramento, che è il sacramento della misericordia e del

DEVOZIONE ALLA BONTA’ DI GESU’ PER LE ANIME CARITATEVOLI

S. Geltrude aveva fatto con fervore la Confessione generale. I suoi falli le ap­parivano così ributtanti che, confusa del­la propria deformità, corse a prostrarsi ai piedi di Gesù, implorando perdono e misericordia. Il dolce Salvatore la bene­disse, dicendo: «Per le viscere della mia gratuita bontà, ti accordo il perdono e la remissione di ogni tua colpa. Ora accet­ta la penitenza che t'impongo: Ogni gior­no, per un anno intero, farai un'opera di carità come se la facessi a me stesso, in unione all'amore con cui mi sono fatto uomo per salvarti e all'infinita tenerezza con cui ti ho perdonato i tuoi peccati».

Geltrude accettò di gran cuore; ma poi, ricordando la sua fragilità, disse: «Ahimé, Signore, non m'accadrà talvolta di omettere questa buona opera quotidia­na? Ed allora che dovrò fare?». Gesù insistette: «Come potrai ometterla se è cosa così facile? Io non ti chiedo che un solo passo offerto a tale intenzione, un gesto, una parola affettuosa al prossimo, un accenno caritatevole ad un peccatore o ad un giusto. Non potrai tu, una volta al giorno, alzare da terra una paglia, o dire un Requiem (Eterno riposo) per i defunti? Ora di uno solo di questi atti sarà pago il mio Cuore ».

Consolata da queste dolci parole, la Santa domandò a Gesù se altri ancora potessero aver parte a tale privilegio, compiendo la stessa pratica. «Sì» rispo­se Gesù. «Ah! quale dolce accoglienza farò, alla fine dell'anno, a coloro che a­vranno coperto con atti di carità la mol­titudine dei loro falli!».

DEVOZIONE ALLA BONTA’ DI GESU’ PER LE ANIME CARITATEVOLI

S. Geltrude aveva fatto con fervore la Confessione generale. I suoi falli le ap­parivano così ributtanti che, confusa del­la propria deformità, corse a prostrarsi ai piedi di Gesù, implorando perdono e misericordia. Il dolce Salvatore la bene­disse, dicendo: «Per le viscere della mia gratuita bontà, ti accordo il perdono e la remissione di ogni tua colpa. Ora accet­ta la penitenza che t'impongo: Ogni gior­no, per un anno intero, farai un'opera di carità come se la facessi a me stesso, in unione all'amore con cui mi sono fatto uomo per salvarti e all'infinita tenerezza con cui ti ho perdonato i tuoi peccati».

Geltrude accettò di gran cuore; ma poi, ricordando la sua fragilità, disse: «Ahimé, Signore, non m'accadrà talvolta di omettere questa buona opera quotidia­na? Ed allora che dovrò fare?». Gesù insistette: «Come potrai ometterla se è cosa così facile? Io non ti chiedo che un solo passo offerto a tale intenzione, un gesto, una parola affettuosa al prossimo, un accenno caritatevole ad un peccatore o ad un giusto. Non potrai tu, una volta al giorno, alzare da terra una paglia, o dire un Requiem (Eterno riposo) per i defunti? Ora di uno solo di questi atti sarà pago il mio Cuore ».

Consolata da queste dolci parole, la Santa domandò a Gesù se altri ancora potessero aver parte a tale privilegio, compiendo la stessa pratica. «Sì» rispo­se Gesù. «Ah! quale dolce accoglienza farò, alla fine dell'anno, a coloro che a­vranno coperto con atti di carità la mol­titudine dei loro falli!».