giovedì 1 dicembre 2011

UN PO' DI CATECHISMO

I due misteri principali della fede
1. Unità e Trinità di Dio
2. Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo

SPIEGAZIONE
1. La Trinità è il mistero fondamentale della fede: Dio è uno, in tre Persone uguali e distinte: Padre, Figlio, Spirito Santo.
2. Il Figlio di Dio Gesù Cristo si è fatto uomo, ha sofferto, è morto ed è risorto per la salvezza di tutti gli uomini.

I quattro novissimi

1. Morte
2. Giudizio
3. Inferno
4. Paradiso

Le tre virtù teologali

1. Fede
2. Speranza
3. Carità

SPIEGAZIONE
Le virtù umane si radicano nelle virtù teologali, le quali rendono le facoltà dell'uomo idonee alla partecipazione alla natura divina. Le virtù teologali, infatti, si riferiscono direttamente a Dio. Esse dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità. Hanno come origine, causa ed oggetto Dio Uno e Trino.
Le virtù teologali fondano, animano e caratterizzano l'agire morale del cristiano. Esse informano e vivificano tutte le virtù morali. Sono infuse da Dio nell'anima dei fedeli per renderli capaci di agire quali suoi figli e meritare la vita eterna. Sono il pegno della presenza e dell'azione dello Spirito Santo nelle facoltà dell'essere umano. Tre sono le virtù teologali: la fede, la speranza e la carità.

La fede

La fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ci ha detto e rivelato, e che la Chiesa ci propone da credere, perché egli è la stessa verità. Con la fede « l'uomo si abbandona tutto a Dio liberamente ». Per questo il credente cerca di conoscere e di fare la volontà di Dio.

La speranza

La speranza è la virtù teologale per la quale desideriamo il regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull'aiuto della grazia dello Spirito Santo. La virtù della speranza risponde all'aspirazione alla felicità, che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo; essa assume le attese che ispirano le attività degli uomini; le purifica per ordinarle al regno dei cieli; salvaguarda dallo scoraggiamento; sostiene in tutti i momenti di abbandono; dilata il cuore nell'attesa della beatitudine eterna. Lo slancio della speranza preserva dall'egoismo e conduce alla gioia della carità.
La speranza cristiana riprende e porta a pienezza la speranza del popolo eletto, la quale trova la propria origine ed il proprio modello nella speranza di Abramo, colmato in Isacco delle promesse di Dio e purificato dalla prova del sacrificio. « Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli » (Rm 4,18).

La carità

La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.
L'esercizio di tutte le virtù è animato e ispirato dalla carità. Questa è il « vincolo di perfezione » (Col 3,14); è la forma delle virtù; le articola e le ordina tra loro; è sorgente e termine della loro pratica cristiana. La carità garantisce e purifica la nostra capacità umana di amare. La eleva alla perfezione soprannaturale dell'amore divino.
La pratica della vita morale animata dalla carità dà al cristiano la libertà spirituale dei figli di Dio.


Le quattro virtù cardinali

1. Prudenza
2. Giustizia
3. Fortezza
4. Temperanza

SPIEGAZIONE
1. La prudenza dispone la ragione pratica a discernere, in ogni circostanza, il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per attuarlo.
2. La giustizia consiste nella volontà costante e ferma di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto.
3. La fortezza assicura, nelle difficoltà, la fermezza e la costanza nella ricerca del bene.
4. La temperanza modera l'attrattiva dei piaceri sensibili e rende capaci di equilibrio nell'uso dei beni creati.

I dieci comandamenti

Io sono il Signore Dio tuo:
1. Non avrai altro Dio fuori di me
2. Non nominare il nome di Dio invano
3. Ricordati di santificare le feste
4. Onora il padre e la madre
5. Non uccidere
6. Non commettere atti impuri
7. Non rubare
8. Non dire falsa testimonianza
9. Non desiderare la donna d'altri
10. Non desiderare la roba d'altri

I sette Sacramenti

1. Battesimo
2. Confermazione (Cresima)
3. Eucaristia
4. Penitenza
5. Unzione degli infermi
6. Ordine Sacro
7. Matrimonio


Le beatitudini

« Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli
» (Mt 5,3-12).


I due precetti della carità

1. Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente
2. Amerai il prossimo tuo come te stesso


I cinque precetti generali della Chiesa

1. Partecipare alla Messa domenicale e le altre feste di precetto
2. Santificare i giorni di penitenza,come dispone la Chiesa
3. Confessarsi almeno una volta all’anno e comunicarsi almeno nel periodo pasquale
4. Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi e le usanze
5. Non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti (quaresima e avvento)


Opere di misericordia corporale

1. Dar da mangiare a chi ha fame
2. Dar da bere a chi ha sete
3. Dare vesti a chi ne ha bisogno
4. Alloggiare chi non ha casa
5. Visitare ed assistere gli ammalati e chi è solo
6. Visitare i carcerati e aiutare gli handicappati
7. Partecipare al funerale dei fedeli defunti.


Opere di misericordia spirituale

1. Consigliare i dubbiosi
2. Insegnare a chi non sa
3. Ammonire chi sbaglia
4. Consolare gli afflitti
5. Perdonare le offese ricevute
6. Sopportare con pazienza le persone moleste
7. Pregare Dio per i vivi e suffragare i fedeli defunti


I sette peccati capitali

1. Superbia
2. Avarizia
3. Lussuria
4. Ira
5. Gola
6. Invidia
7. Accidia

SPIEGAZIONE
1. La superbia è la troppa stima di se stesso e il disprezzo degli altri
2. L'avarizia è l'attaccarsi troppo al denaro e alle cose
3. La lussuria è l'abbandono sfrenato ai piaceri sensuali
4. L'ira è l'agitazione dell'anima contro gli altri e contro le cose
5. La gola è pensare solo al mangiare e al bere, alle cose di buon gusto.
6. L'invidia è essere tristi per il bene degli altri, oppure godere per il male degli altri.
7. L’accidia è la pigrizia, è accidioso chi è pigro e svogliato. Il lavoro è voluto da Dio, e tutti dobbiamo lavorare.
(PS: un tempo ne era conosciuto anche un ottavo: la tristezza)


I sei peccati contro lo Spirito Santo (chi li fa fino alla morte non riuscirà a salvarsi)

1. Disperare della salvezza eterna
2. Presumere di salvarsi senza merito
3. Impugnare la verità conosciuta
4. Invidia della grazia altrui
5. Ostinarsi nei peccati
6. Impenitenza finale

SPIEGAZIONE
1) Vuol dire non aver più speranza di salvarsi l’anima. Il Signore è misericordioso,si deve rtiornare a Dio sinceramente pentiti e riparare il male fatto.
2) Vuoi dire pretendere di salvarsi senza meritarlo.
3) Significa negare la verità, dire il falso invece della verità che si conosce. Il cristiano deve essere sempre sincero
4) Vuoi dire invidiare i buoni cristiani che vivono in grazia di Dio. Il cristiano non deve invidiare ma imitare Cristo e fare la sua volontà.
5) Vuol dire continuare a peccare, indurirsi nel male senza cercare di correggersi. Abbandonarsi al peccato significa essere abbandonato da Dio.
6) Vuoi dire morire senza pentimento. Chi non si vuole pentire dimostra cattiva volontà e non può avere il perdono di Dio

I quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio

1. Omicidio, suicidio, aborto volontario
2. Peccato impuro contro natura
3. Oppressione dei poveri
4. Frode nella paga agli operai

SPIEGAZIONE
1) Omicidio volontario vuoi dire uccidere di propria volontà.
2) Vuol dire fare cose impure, cose contrarie alla natura. La legge naturale è voluta da Dio; non si deve andare contro natura. I peccati impuri contro natura sono puniti gravemente da Dio.
3) Vuol dire trattare male i poveri, disprezzarli, recare loro danni. I poveri si devono amare, trattare bene e aiutare.
4) Frode nella mercede agli operai vuol dire non dare la giusta paga agli operai. L’operaio si deve trattare con molta giustizia.

(da:
http://domenico.amaredio.forumcommunity.net/)

I sette doni dello Spirito Santo

1. Sapienza
2. Intelletto
3. Consiglio
4. Fortezza
5. Scienza
6. Pietà
7. Timor di Dio

1. Il sapiente ha la sua gioia nel servire il Signore, dimenticando se stesso. Egli amerà buoni e cattivi, amici e nemici senza distinzioni umane, vedrà con gli occhi di Dio e amerà col suo Amore.
2. L'intelletto è una luce soprannaturale, che illumina l'occhio dell'anima fortificandola e donandole una più estesa vista sulle cose divine.
Si rivela la bellezza piena d'incanto dei misteri di Dio ed appaiono armonie nuove che portano ad una dolcezza infinita. Tutto sembra nuovo all'anima, la Verità è colta in maniera più completa.


La condizione indispensabile per il dono dell'intelletto è la purezza di cuore : un cuore puro è un cuore sincero, limpido, leale, trasparente, libero da ogni male.
Bisogna essere piccoli, lasciarsi purificare, spogliarsi di tutto, anche delle certezze più assolute. Il dono dell'intelletto dona all'anima una conoscenza profonda della propria vita, le fa capire i disegni di Dio facendola raggiungere lo scopo della sua esistenza.
3. Il dono del consiglio ci fa attuare il proposito di vivere secondo il Vangelo nelle situazioni concrete : ci ispira scelte conforme alla volontà di Dio, ci aiuta a risolvere i problemi della condotta personale.
E' una specie d'intuizione soprannaturale che aiuta a giudicare prontamente e sicuramente ciò che conviene fare e decidere, senza esitazioni e dubbi, anche nei casi difficili.
Lo Spirito ci mette in piena sintonia con Dio e ci fa realizzare il proposito di vivere secondo la sua volontà, e viene in aiuto della nostra debolezza perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare.
Occorre essere docili, sottomessi alla mozione dello Spirito, cioè non ostacolarne l'azione: il dono del consiglio richiede alcune disposizioni fondamentali tra cui un profondo sentimento della nostra impotenza ed incapacità, che solo può attirare lo Spirito di Dio ad agire in noi. E' necessaria anche la semplicità e la retta intenzione che ci libera da riguardi e considerazioni umane e ci indirizza con purezza di cuore a Dio.
4. La fortezza è l'espressione della fede matura, provata da tutto quello che il maligno può scatenare dentro di noi e intorno a noi per vincere la debolezza umana.
A sostegno della fortezza Dio ci offre se stesso e la sua parola.
L'impegno perseverante delle virtù morali, porta come frutto il gaudio spirituale.
La fortezza è dono della bontà di Dio e frutto della redenzione : Maria, la Madre di Dio, è donna forte nei disagi, nei pericoli, nel silenzioso servizio quotidiano nella famiglia, più ancora ai piedi della croce, ed è oggi modello di fortezza per tutti.
5. Il dono della scienza insegna a fare ringraziamento e offerta di ogni cosa creata perché ci è stata data per aiutarci nel cammino verso Dio. La scienza suggerisce un ordinato e illuminato distacco dalle creature per entrare in armonia e in profonda comunione con esse e assaporarne tutta la bellezza come riflesso della bellezza di Dio.
6. La consapevolezza dell'amore di Dio permette all'anima di volgere lo sguardo a Lui. Ci sentiamo figli protetti, custoditi in mani sicure, perché sappiamo che il suo perdono è amore, non giustizia.
Consapevole della propria povertà, la creatura si abbandona al suo Creatore per riceverne consolazione.
Dio ama e attende da ciascuno una risposta al suo amore.
Negli avvenimenti di ogni giorno e nelle prove più difficili, questo dono ci fa essere pronti ad ogni sacrificio, per amore di un Padre così tenero che in tutti gli eventi opera solo per il bene dei suoi figli. E' il dono della pietà che trasforma il nostro cuore e vi infonde gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.
7. Mentre l'amore ci fa accelerate il passo, il timore ci induce a guardare dove posiamo il passo per non cadere.
Il timore servile induce a fuggire il peccato per evitare le pene eterne dell'inferno: è un timore buono, che per molti uomini lontani da Dio rappresenta il primo passo verso la conversione e l'inizio dell'amore, è una grande difesa contro le tentazioni e le attrattive del male. Il cristiano è mosso dall'amore divino ed è chiamato ad amare: quando l'amore elimina ogni timore, questo si trasforma tutto in amore.
Il cristiano dunque deve coltivare il santo timore di Dio, per avere una percezione forte del senso del peccato, per non avere paura " di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima" ma avere santo timore di "Colui che può far perire e l'anima e il corpo...".
Il dono del timore è per eccellenza il dono della lotta contro il peccato.

Gerarchia angelica

1. Serafini
2. Cherubuni
3. Troni
4. Dominazioni
5. Virtù
6. Potestà (o Potenze)
7. Principati
8. Arcangeli
9. Angeli
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